Trek-Segafredo, un tutore in carbonio per Vincenzo Nibali: “È ancora presto per decidere sulla sua presenza al Giro”

Passi avanti nel percorso di recupero di Vincenzo Nibali. Il corridore della Trek – Segafredo, dopo l’operazione per ridurre la frattura al polso destro subita in seguito ad una caduta in allenamento la scorsa settimana, ha subito iniziato la riabilitazione in vista dell’obiettivo di salvare la partecipazione al Giro d’Italia 2021. Proprio per questo motivo al siciliano è stato applicato un tutore in carbonio, progettato dallo staff del Centro di Fisiologia di Forlì, per permettergli di guidare la bicicletta. Inoltre, nella giornata di giovedì lo Squalo effettuerà una visita con il chirurgo che lo ha operato che sarà decisiva per stabilire se potrà riprendere gli allenamenti.

Il tutore è stato modellato sull’impugnatura, cioè sul rapporto tra la mano e il manubrio, per facilitare l’approccio di Vincenzo a quest’ultimo e consentirgli di guidare la bicicletta. Questo è, senza dubbio, l’aspetto al centro della nostra valutazione per capire le reali possibilità di Vincenzo di affrontare una competizione in sicurezza – ha spiegato Emilio Magni, medico della Trek-Segafredo a cui è affidata la supervisione del percorso di recupero del corridore – Giovedì è fissata una visita con il chirurgo che l’ha operato, il Dr Tami, che toglierà i punti di sutura e darà un riscontro medico ad una settimana dall’intervento. Abbiamo previsto anche una RX per capire meglio come sta procedendo la ricomposizione della frattura”.

“Dopo un primo approccio, il lavoro di fisioterapia alla mano entra ora nel vivo. L’obiettivo è quello di recuperare la miglior funzionalità dell’arto. Prosegue anche il lavoro quotidiano di drenaggio nella parte superiore del polso dove, durante l’operazione, è stato necessario entrare per l’artroscopia – ha continuato il medico – Dopo la visita di giovedì potremo pensare al prossimo step, ovvero permettere a Vincenzo di tornare ad allenarsi con costanza sui rulli e su strada. Sarà un processo graduale che, oltre alle indicazione medica, terrà in alta considerazione le sensazioni stesse del corridore. Ritengo ancora prematuro ipotizzare una tempistica per la decisione sulla presenza di Vincenzo al Giro. Continuiamo a nutrire speranze e a fare l’impossibile per riuscirci, ma la strada rimane comunque in salita“.

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